A Paolo Bert e Arianna Dentis la Cursa d’la Scala Santa di Cavour
I ricordi, quelli belli, quelli che servono per mettere a tacere rimorsi e rimpianti che la vita ha disseminato nel suo inesorabile scorrere. Ebbene oggi se ne sono costruiti altri, di ricordi, nella riedizione storica della Cursa d’la Scala Santa allestita appositamente per “celebrare” 50 anni della mia attività organizzativa nel mondo della Marcia Alpina del secolo scorso divenuta, nei tempi recenti, Corsa in Montagna, Trail o Skyrunning. Grazie infinite a tutti coloro che hanno voluto o potuto esserci!
La parte organizzativa è sicuramente la parte più rilevante della mia carriera sportiva in quanto dal punto di vista agonistico sono stato un “eccellente mediocre” potendo vantare solo due vittorie ciclistiche, una podistica e una corsa nei sacchi all’epoca dei 7 anni di età. Al vero ho colto il fiocco alla giostra delle catene almeno una decina di volte, in occasione della festa patronale, ma, al di la del giro gratis, non sono sicuro faccia “curriculum” sportivo…
Metto fine alla precoce autobiografia per raccontare dell’evento sportivo che oggi ha portato a Cavour, a misurarsi in una gara dal sapore antico, 120 atleti. Com’era giusto che sia c’era un parterre di eccezione annoverando, tra gli spettatori, campioni del passato alla ricerca di antiche e gloriose emozioni: Rinaldo Brunofranco, il vincitore della prima edizione quando correva l’anno 1975 (31 agosto), Valter Rossa e Claudia Priotti vincitori, entrambi, della edizione 1982. Non si è fermato alla presenza da spettatore il grande Marco Gozzano, dal superbo palmares mondiale e, peraltro, anche vincitore della edizione 1983. La sua è stata una presenza attiva in gara ad accompagnare la figlia Anna Maria alla quale ha affidato il difficile compito di proseguire le imprese di famiglia che lui stesso ha ereditato dalla mamma Maddalena Gozzano.
12,6 km comprendenti due salite, e altrettante discese, alla Rocca di Cavour per un dislivello complessivo di 400 metri intermezzate da 6,5 km di pianura hanno caratterizzato il percorso e resa viva la gara: la presenza delle tre specialità (salita, discesa e pianura) ha nei fatti reso molto incerto l’esito della tenzone sportiva.
Nella gara maschile Sua Maestà Paolo Bert ha imposto la sua legge nel tratto tecnico iniziale cedendo poi il passo (e la posizione) dapprima a Marco Portigliotti Presa e, al termine della pianura, a Stefano Bonino. Tornato sul suo terreno ideale Paolo Bert ha ritrovato la testa della gara costruendo, nella discesa finale, la sua vittoria. Di seguito il podio maschile: 1° Paolo Bert (56’14” – Pod. Valle Infernotto), 2° Stefano Bonino (56’31” – Olimpiatletica), 3° Marco Portigliotti Presa (57’54” – Borgaretto ’75).
La gara femminile, più complessa da seguire nella sua evoluzione, ha visto involarsi fin da subito Arianna Dentis (Atletica Saluzzo 1.00’28”): il suo giovane curriculum, classe 2000, racconta già della convocazione nella nazionale Italiana di Corsa in Montagna e, conseguentemente, non stupisce il suo 7° posto nella classifica assoluta! A contenderle il gradino più alto del podio la compagna di squadra Irma Chiavazza che conclude in 1.04’50” ma con ampi margini di crescita in relazione alla sua giovanissima età: classe 2002! Dalla storica Società dell’Atletica Fossano un’altra giovane promessa si prende la scena: Miriam Madi conclude in 1.07’22”.
L’Atletica Cavour, organizzatrice dell’evento con la preziosa collaborazione dell’Associazione Vivi la Rocca (custode dello scrigno cavourese) possono essere fieri di avere offerto al mondo dell’Atletica, quella pesante, una immensa giornata di sport.
Da segnalare la presenza di quattro atleti/e di Fit Walking che hanno completato il tracciato rimanendo ampiamente nei limiti massimi previsti per una gara di corsa!
Classifiche su www.ficr.it – Servizio fotografico su www.wildemotions.it
Di Carlo Degiovanni
